Il Mondiale in Qatar ha dato il suo verdetto, ed è un verdetto che ci regala il re indiscusso del rettangolo verde: Lionel Messi e la sua Argentina sono in cima al mondo. Una finale straordinaria, che ci ha tenuti con il fiato sospeso fino all’ultimo istante e ci ha regalato un 3-3 pirotecnico. Un avversario degno come la Francia, spento per 80 minuti e poi capace di riaccendersi improvvisamente. Uno sconfitto che, salvo clamorosi colpi di scena sarà il dominatore del prossimo decennio, quel Kylian Mbappé capace di segnare tre gol in una finale mondiale.

Messi e l’Argentina in cima al mondo
Doveva essere il suo Mondiale, e così è stato. L’ultima grande occasione per entrare definitivamente nell’Olimpo. Per qualcuno, infatti, il fenomeno argentino aveva ancora bisogno di dimostrare di essere una leggenda assoluta. Quasi a dimenticare quello che ha fatto negli ultimi quindici anni. La consacrazione assoluta è arrivata nel modo più bello, per Leo e per tutto il popolo argentino. Trentasei anni dopo la Coppa del Mondo torna nella parte albiceleste del Sudamerica, trentasei anni dopo c’è di nuovo un numero dieci argentino in cima al mondo.

Due gol in finale, sette in totale nella competizione, con tre assist e numerosi record frantumati. Ad esempio quello di giocatore con più presenze nella storia della coppa del mondo, 26, superando Lothar Mattheus. O quello di unico calciatore capace di segnare in ogni fase del torneo (gironi, ottavi, quarti, semifinale e finali). Oppure quello di Unico calciatore a vincere per cinque volte il premio di MVP del match, su sette partite giocate. E potremmo ancora continuare. Gli mancava l’alloro mondiale, ora c’è anche quello: qualcuno ha ancora dubbi su Leo Messi?
Argentina campione, onore agli sconfitti
In ogni finale c’è chi vince e chi perde, e mai come in questo caso probabilmente sarebbe dovuta finire in parità. Non tanto per la prestazione della Francia, pessima per 80 minuti, quanto per la prova magnifica di Kylian Mbappé. Nei tempi regolamentari ha ripreso la partita in meno di due minuti quando sembrava finita. Ai supplementari, invece, ha tirato con una freddezza poderosa uno dei calci di rigore più pesanti di sempre. Come se non bastasse, ha anche segnato il suo rigore nella crudele lotteria dagli undici metri. Capocannoniere della competizione con otto reti, già dodici segnati in due coppe del mondo disputate, e non ha ancora 24 anni. Se il presente è ancora del Re argentino, il futuro sarà sicuramente del fenomeno francese.

“Con Don Diego y con la Tota, alentándolo a Lionel“: l’Argentina ha la sua tercera
“Con Don Diego e con la ToTa che spingono Lionel“. Il coro che ci ha accompagnato nelle ultime settimane è un inno al popolo argentino e a Diego Armando Maradona. Il Diez eterno che ha accompagnato le gesta di Lionel. Fianco a fianco nella storia, con l’Argentina di nuovo campione del mondo. L’Albiceleste ha la sua tercera, Leo Messi ha il suo mondiale.